Rispondi
Rispondi a:
Da milano.corriere.it:
http://milano.corriere.it/milano/notizie/politica/11_aprile_19/incontro-moratti-pisapia-palmeri-190467855864.shtml
Blitz degli esponenti di Forza Nuova ma vengono respinti al coro di «buffoni buffoni»
Moratti, Pisapia e Palmeri : primo faccia a faccia organizzato dagli scout
Incontro al Pime. Dibattito su Ecopass, rom e sicurezza L'appello: sia Italia Nostra a gestire BoscoinCittà
MILANO - È il primo faccia a faccia tra i candidati dei tre maggiori schieramenti. A ospitare la «premiere» di Letizia Moratti, Giuliano Pisapia e Manfredi Palmeri non è stata la Rai, Mediaset o Sky. Ma il teatro del Pime, il Pontificio istituto delle missioni estere, su invito degli scout e dell'associazionismo cattolico (Agesci, Cngei e Progetto giovani delle Acli). Nessuna diretta tv. Giornalisti ammessi senza diritto a fare domande, perché a porre le questioni sono i giovani con il fazzolettone al collo. Dentro, la sala è piena. Cinquecento ragazzi vogliosi di ascoltare. Fuori, la Lista giovani per la Moratti ne approfitta per fare un po' di propaganda con macchine addobbate di manifesti. Ne approfittano molto di più gli esponenti di Forza Nuova che irrompono nella sala con il loro candidato Marco Mantovani, lanciando volantini e esponendo uno striscione. Vengono respinti al coro di «buffoni, buffoni».
Entra Pisapia. Scatta l'applauso. Si spellano le mani. Noblesse oblige: gli applausi si distribuiscono in maniera equanime. Per la Moratti e per Palmeri. «No talk show», questa è la parola d'ordine. E un applauso finale per tutti e tre gli sfidanti. Si capisce che è un'occasione speciale. Non siamo a un comizio. Il tono di voce dice tutto. Soft. Improntato al bon ton istituzionale. «È un lavoro che sento di non avere completato - attacca la Moratti -. Quando ho ritenuto di aver finito un lavoro ho lasciato. In Rai, al ministero. Come sindaco penso di avere ancora da dare. Ecco perché mi ricandido». Buon applauso. «Mi sono candidato - dice Pisapia - perché Milano può recuperare il suo spirito originario, inclusivo accogliente, la capitale del lavoro, la capitale morale». Ma con confini ben precisi: «Questa deve rimanere una sfida per Milano e su Milano». La stessa cosa che chiede Palmeri: «Sbaglia chi vuole importare a Milano i problemi romani. Noi vogliamo esportare quello che c'è di buono a Milano». L'esatto opposto di quello che ha detto Berlusconi.
Maurizio Giannattasio
19 aprile 2011
Accedi
Devi inserire Nome utente e Password per inviare un messaggio. Se non li hai prosegui inserendo il contenuto della risposta e i dati personali (nome, cognome e email) oppure Registrati