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Dal sito Web del Comune di Milano:
Forum della Cooperazione internazionale
Pisapia: "Serve un'Agenzia nazionale e Milano si candida ad ospitarla"
Milano, 1 ottobre 2012 - Questo il discorso del Sindaco di Milano Giuliano Pisapia in occasione del Forum nazionale della Cooperazione che si tiene oggi e domani a Milano.
Innanzitutto rivolgo un affettuoso grazie al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per le sue parole, che condivido e che sono tese a riportare la cooperazione internazionale al centro della politica nazionale.
Quello di oggi è un passo in avanti perché la cooperazione torni a essere una priorità nazionale e locale, a Milano lo è già.
Signori Rappresentanti delle Istituzioni,
Autorità,
Signore e Signori,
Amici cari,
Milano è lieta e orgogliosa di accogliere i partecipanti al Forum nazionale della Cooperazione che per due giorni dibatterà un tema importante per lo sviluppo del Paese. Due giorni in cui Milano sarà cantiere di idee e proposte per adeguare l’azione di cooperazione dell’Italia alle nuove realtà del mondo in trasformazione.
Ringrazio il Ministro Riccardi per aver deciso che il Forum dovesse svolgersi nella nostra città. E Milano, capitale economica del Paese, fedele alla sua tradizione di città aperta al resto del mondo e inclusiva, è oggi una cornice adeguata per discutere il futuro della nuova cooperazione italiana.
Un evento, alla cui realizzazione il Comune di Milano ha collaborato all’insegna di una comune filosofia di partecipazione dal basso che ha dato risultati più che lusinghieri sia in termini di adesioni al Forum e ai suoi lavori preparatori, sia di mobilitazione della nostra città con i tanti eventi organizzati per il Fuori Forum.
“Muovi l’Italia. Cambia il mondo" è il titolo del Forum: è anche il nostro motto, il nostro impegno, un invito a rilanciare attraverso la cooperazione allo sviluppo il profilo internazionale dell’Italia, la sua presenza in aree strategiche, un suo ruolo attivo nella costruzione del mondo che nascerà in risposta alla crisi economica che è anche, purtroppo, crisi di modelli e di valori.
Ebbene Milano si è già mossa e con Expo 2015 si muoverà ancora di più.
Il suo è un percorso di cooperazione internazionale che si declinerà nella cooperazione decentrata e nel co-sviluppo. La nostra filosofia è quella di dar vita a una cooperazione su base paritaria che prenda sempre più la forma di un partenariato territoriale, per superare l’approccio da donatore a beneficiario. Non più doni, ma condivisione di conoscenze e risorse. Non più divisioni, ma collaborazione con imprese, istituzioni finanziarie, ONG e associazioni di volontariato, le numerosissime comunità straniere che vivono e lavorano nella nostra città. Una collaborazione che intendiamo rafforzare negli anni a venire, anche in vista dell’Esposizione Universale.
Ma quale è la fotografia della Milano della cooperazione?
Milano è il capoluogo di un territorio in cui agiscono più di 200 organizzazioni che si occupano di cooperazione internazionale, di educazione alla cittadinanza mondiale e di integrazione. I progetti realizzati sono più di 1000 in 121 Paesi del mondo.
Expo 2015 ha dato notevole impulso all’azione del Comune. Sono 210 i progetti co-finanziati fino al 2011 con uno stanziamento di 7,2 milioni di euro cui si sono aggiunti 6,6 milioni investiti da 14 istituzioni bancarie milanesi per un importo di 13,85 milioni di euro. Per il 2012 il Comune ha messo a bilancio altri 500.000 euro, e in tempi di crisi è difficile, per il co-finanziamento di nuovi bandi cui si aggiungono oltre 3 milioni in arrivo dagli istituti di credito.
Sicurezza alimentare e valorizzazione della biodiversità sono i temi guida dei Bandi di contributo varati dal Comune con un collegamento diretto già in essere con i temi strategici di Expo Milano 2015: il diritto al cibo, l’acqua come bene comune, lo sviluppo sostenibile. Organizzazioni internazionali, Unione europea e Governo italiano sono i tre livelli di soggetti con cui Milano e gli enti locali lavorano per i progetti di cooperazione internazionale in essere, con una preziosa collaborazione anche con università, imprese e ONG. E’ con la Fao, ad esempio, che si sta sviluppando il progetto degli orti urbani di Dakar, per il miglioramento della sicurezza alimentare nella capitale del Senegal. E’ europeo il progetto per la sicurezza alimentare e nutrizionale in Centro-America la cui rete coinvolge 32 autorità locali italiane, 32 spagnole e 24 centroamericane.
Esempio di proficua collaborazione tra Ministero degli Esteri, Regioni ed enti locali italiani il Programma di supporto alle Municipalità palestinesi nei loro processi di decentramento e rafforzamento a livello istituzionale per l’erogazione dei servizi di base a favore della popolazione. Un programma, di cui ho avuto modo di discutere nel corso della mia recente visita in Israele e Territori Palestinesi con i Sindaci delle città interessate e le autorità governative. Milano non ha caso è gemellata con Betlemme e Tel Aviv.
Milano dunque ha già lavorato, ha corretto il tiro rispetto al passato facendo tesoro delle lezioni apprese come delle errori commessi e oggi vuole giocare un ruolo da protagonista nella nuova stagione dell’azione internazionale del Sistema Italia e nella costruzione della nuova architettura della cooperazione italiana. Ciò in linea con il ruolo che la tanto attesa nuova legge in materia di cooperazione internazionale affida agli enti locali come soggetti pubblici in grado di realizzare un nuovo concetto di cooperazione tra popoli, sistemi produttivi e realtà territoriali.
“E’ il sistema che deve svegliarsi". Ce lo ha ricordato in più occasioni il Ministro Riccardi.Vogliamo essere protagonisti di questo importante processo di riforma attraverso le Istituzioni, ma anche le Ong, il volontariato, le imprese, i servizi, i giovani e le comunità straniere. Expo 2015 sarà una grande vetrina per questo passaggio strategico del Sistema Italia e Milano sarà nei prossimi anni la “capitale della cooperazione internazionale" proprio per come intende sviluppare il dibattito sui temi di Expo sulla base di una nuova cooperazione paritaria tra Paese del Nord e del Sud del mondo.
Per tutto questo:
Chiunque sarà alla guida del prossimo Governo non potrà non affidare alla Cooperazione internazionale un ruolo strategico nello sviluppo dell’Italia. Che tale ruolo comporti la conferma di un Ministero, come personalmente
auspico e a Milano auspichiamo, o altre soluzioni, in ogni caso occorre arrivare alla creazione di un’Agenzia della cooperazione internazionale, sull’esempio di altri Paesi che ne hanno fatto uno strumento della loro
strategia di sviluppo.
Un’esigenza non più differibile anche in termini di recupero di competitività del Paese. L’importante è che chi si ritroverà in prima fila sia messo realmente in grado, con risorse dedicate e procedure più snelle, di fare da ponte con tutti i soggetti mondiali che fanno cooperazione.
Milano, con l’esperienza maturata sul campo e in vista di Expo 2015, con la partecipazione dei suoi cittadini, il suo sistema produttivo e i suoi giovani vuole fare la sua parte. Milano per questo si propone come sede per ospitare
l’Agenzia, alla quale verrà affidato il compito di coordinare e innovare la cooperazione di un Paese Moderno.
Abbiamo tutti un obiettivo comune e faremo in questi giorni passi avanti per un futuro più giusto per aiutare i Paesi più poveri del mondo. La cooperazione significa tenerezza tra i popoli, tra tutti i popoli.
Noi ci crediamo, noi ci speriamo.
Grazie a tutte e tutti per la vostra presenza, grazie a tutte e tutti per il vostro impegno.
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