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Inviato da avatar Domenico Cilione il 26-09-2012 alle 09:01

http://www.adnkronos.com/IGN/Regioni/Lombardia/San-Raffaele-da-Rsu-no-a-piano-azienda-ricatto-che-pregiudica-confronto_313731244180.html

San Raffaele, da Rsu no a piano azienda: ricatto che pregiudica confronto

ano, 25 set. (Adnkronos Salute) - La Rsu dell'ospedale San Raffaele di Milano mette nero su bianco il proprio 'no' al piano proposto dall'amministrazione come alternativo ai 450 licenziamenti nel comparto. I sindacati rilevano da parte dell'azienda "un'indisponibilita' al confronto e, dunque, ad avviare un serio tavolo negoziale atto a perseguire una soluzione adeguata".

Inoltre, scrivono citando un passaggio della lettera dell'amministratore delegato Nicola Bedin, "affermazioni quali 'Vi chiediamo formalmente se siete disponibili a condividere il suddetto programma (…), con la precisazione che una risposta elusiva o dilatoria o non idonea ad assicurare il risultato predetto non potra' che essere interpretata come negativa', pregiudicano un confronto sereno e costruttivo, configurandosi come ricattatorie e viziate da pregiudizio".

"In riferimento alla vostra" lettera "del 19 settembre 2012 - si legge nella risposta firmata dal coordinatore della Rsu Angelo Mule', e indirizzata all'Ad Bedin e alla direzione del personale - riteniamo l'informativa finora fornita tutt'altro che esaustiva. Infatti, la nostra richiesta di informativa del 24 agosto e' rimasta in parte inevasa e analoga nostra richiesta del 17 settembre e' a tutt'oggi inesitata. In particolare, i dati economici che voi riportate non sono quelli da noi richiesti e non consentono una corretta analisi della situazione economica, in quanto relativi ad una gestione antecedente il conferimento, in cui vi erano elementi che nulla avevano a che fare con l'attuale gestione degli assets core. Inoltre, non ci e' stato fornito alcun elemento relativo al piano di rilancio dell'ospedale. Cio' a nostro avviso si configura come un'indisponibilita' al confronto e, dunque, ad avviare un serio tavolo negoziale atto a perseguire una soluzione adeguata".

"Nel corso dell'incontro del 6 settembre - continua la lettera - abbiamo precisato che la rappresentanza sindacale si sarebbe resa disponibile ad un confronto finalizzato a trovare soluzioni, solo dopo esser stata messa nella condizione di poter verificare la reale situazione economica dell'ospedale e solo purche' tali soluzioni fossero alternative a tutti i prospettati licenziamenti, per non pregiudicare l'attuale qualita' dei servizi erogati. Inoltre, le soluzioni avrebbero dovuto rispondere ai seguenti criteri: essere temporanee e finalizzate al superamento delle eventuali e contingenti difficolta' economiche; coinvolgere tutti i lavoratori dell'ospedale in maniera progressiva rispetto al reddito. Questa nostra disponibilita' e' stata da voi, nel corso dell'incontro, ritenuta seria e meritoria di essere praticata".

"Ma nel corso dell'incontro successivo, del 14 settembre, tale vostra condivisione dei criteri da noi richiesti e' stata ritirata, prospettando soluzioni di natura definitiva, quali ad esempio la modifica del Ccnl applicato o la disdetta di accordi aziendali, e non progressive ne' alternative ai licenziamenti. Quello che voi nel documento definite come 'un atteggiamento di chiusura' e' solo imputabile al fatto che la vostra proposta non e' coerente con quanto vi eravate impegnati a considerare della nostra disponibilita'. E' pacifico che un arretramento delle posizioni da voi condivise c'e' stato ed e' imputabile alla modifica della vostra posizione tra il 6 e il 14 settembre".

"Il programma alternativo illustrato nel vostro documento del 19 settembre - prosegue la risposta della Rsu - conferma quanto da voi prospettato nell'incontro del 14 (punti 1 e 2), ampliando ulteriormente condizioni non ricevibili per la rappresentanza sindacale. In particolare, ci riferiamo ai punti dal 3 al 5, che si configurano, comunque, come misure finalizzate a nuove riduzioni di organico".

I 5 punti in questione, nella lettera dell'amministrazione, parlavano di: 1) "Superamento dell'accordo 2010" che "contiene erogazioni premiali e aggiuntive (rispetto ai trattamenti-base) non compatibili con la situazione di grave perdita dell'azienda"; 2) "Applicazione del contratto collettivo nazionale Aiop", quindi il passaggio dal contratto della sanita' pubblica a quello della sanita' privata; 3) "Ridisegno dei trattamenti stipendiali accessori collettivi"; 4) "Misure di flessibilita' e semplificazione organizzativa, anche con la revisione di alcuni assetti contrattuali aziendali"; 5) "Altre misure da concordare con voi per conseguire il risanamento dell'azienda".

"Per quanto esposto - scrive ancora la Rsu - confermiamo la nostra disponibilita', cosi' come espressa in data 6 settembre, ad un confronto finalizzato alla difesa e al rilancio dell'ospedale, alla difesa degli utenti e dei lavoratori, considerando che l'ospedale San Raffaele eroga un servizio pubblico. Pertanto, respingiamo la vostra convinzione infondata, che il programma di riduzione dell'organico non pregiudicherebbe in alcun modo la qualita' dei servizi e delle prestazioni; infatti, siamo certi che la riduzione degli organici comporterebbe un abbassamento dei livelli qualitativi in maniera esponenziale rispetto al numero dei licenziamenti; cosi' come un analogo risultato negativo sarebbe conseguito introducendo riduzioni di diritti, misure di flessibilita', che determinino abbassamento dei livelli di qualita' e sicurezza, e contrazione dei redditi". Chiude la lettera il riferimento alle parole dell'amministratore delegato che, per la Rsu, "pregiudicano un confronto sereno e costruttivo, configurandosi come ricattatorie e viziate da pregiudizio".

Continua la mobilitazione dei lavoratori dell'ospedale San Raffaele di Milano. Dopo avere ufficializzato in una lettera la decisione di bocciare il piano proposto dall'amministrazione come alternativa ai 450 licenziamenti nel comparto, la Rsu ricorda che nei prossimi giorni "continuano gli impegni con le istituzioni e le mobilitazioni dei delegati sindacali".

Ecco il punto. Per domani, mercoledi' 26 settembre, sono previsti prima un presidio con volantinaggio al San Raffaele Turro (via Stamira d'Ancona 20, a Milano), dalle ore 11.30 alle 13, quindi alle 18 un'audizione in Commissione Salute Zona 2. Per giovedi' 27 alle 10.30 e' fissato il tentativo obbligatorio di conciliazione dal prefetto di Milano, per scongiurare un possibile sciopero. Venerdi' 28 settembre e lunedi' 1 ottobre, dalle 11.30 alle 13.30, ancora presidio con volantinaggio all'ingresso del San Raffaele in via Olgettina 60.

Martedi' 2 ottobre, dalle 8-11, i lavoratori si riuniranno in assemblea generale, mentre alle 15 e' fissato un incontro in via Dogana con l'assessore al Lavoro del Comune di Milano. Nello stesso giorno, come annunciato oggi, l'assessore regionale alla Sanita' Luciano Bresciani avviera' una serie di 'vertici' per cercare una mediazione fra le parti, incontrando il vice presidente del San Raffaele Gabriele Pelissero. Mercoledi' 3 ottobre alle 15.30, infine, e' prevista un'audizione in Commissione regionale Sanita'

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