Rispondi a:

Inviato da avatar Domenico Cilione il 20-09-2012 alle 16:10

Mi si perdoni, ma in questa vicenda sicuramente personale, non ho visto alcuna presa di posizione ad esempio della Chiesa ambrosiana... forse... perche' essere raffaeliani... vuol dire pagare delle colpe??

Personalmente e posso anche dimostrarlo ho inviato diverse mail agli uffici diocesani, compresa la Cancelleria... nessuna risposta... mi auguro almeno... che le preghiere che ho poi richiesto ... siano state fatte!

Trascrivo qui, l'intervento che l'Ansa ha riportato, dell'Arcivescovo di Torino in merito alle dichiarazioni dell'AD della Fiat . E' un intervento che ho apprezzato e forse mi sono anche illuso che fosse fatto anche da parte del nostro card. Scola, e dell'Ufficio per la pastorale del Lavoro non a difesa dell'Ospedale San Raffaele ma a voler difendere le vite delle persone da quelle logiche di liberismo selvaggio che sacrificano le persone in nome del denaro.

PS: Sono disposto a fare avere il documento che la proprieta' ha inviato alle RSU dove si potra' compredere il tono della misssiva che nulla ha a che vedere con "vogliamo evitare i licenziamenti" e dove potra' capire che in realta' e' un aut aut tutto a carico dei dipendenti lasciando intatta la partecipazione di altre figure.


ARCIVESCOVO TORINO, DA ELKANN GARANZIE SU TORINO - "Ho ricevuto dall'ingegner Elkann assicurazioni che la Fiat non ha intenzione di abbandonare Torino. Una scelta che mi aveva sempre ribadito e che mi è stata confermata in questi giorni". Lo afferma Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino, che ieri ha avuto un colloquio telefonico con il presidente della Fiat John Elkann

CURIA, NESSUNO PUO' GIOCARE CON VITA PERSONE - "Nessuno può giocare con il diritto al lavoro, nessuno può 'giocare' con la vita delle persone". Così, in un documento sulla vicenda Fiat di Pomigliano, l'ufficio per la Pastorale sociale ed il lavoro della Diocesi di Nola (Napoli) in un passaggio che affronta la questione del rapporto tra capitale e lavoro. Oggi "tanti lavoratori vivono una condizione di vita precaria, vivono in balia dell'incertezza sul futuro proprio e delle proprie famiglie".
Nella vicenda Fiat di Pomigliano d'Arco "non devono essere sempre e solo i lavoratori a pagare scelte che rispondono solo a logiche di un liberismo selvaggio che sacrifica le persone e le loro famiglie all'idolo del denaro e della massimizzazione del profitto". "Questo tempo di crisi sia di solidarietà e condivisione da parte di tutti. Anche dell'Azienda Fiat".

Accedi

Devi inserire Nome utente e Password per inviare un messaggio. Se non li hai prosegui inserendo il contenuto della risposta e i dati personali (nome, cognome e email) oppure Registrati

L'accesso a questo sito è possibile anche per gli Aderenti alla Rete Civica di Milano selezionando nel menu a tendina la voce "Aderente della Rete Civica di Milano".

Contenuto della risposta