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I tecnici hanno lavorato nel fine settimana, politici e amministratori pubblici riprenderanno subito gli incontri per fissare votazioni e approvazioni. Obiettivo: mettere il turbo sui passaggi necessari per concludere entro fine anno la doppia operazione Sea - con la quotazione in Borsa decisa dal Comune - e Serravalle, con il bando di gara congiunto di tutte le azioni di Provincia e Comune. C’è tanto da fare, ora: perché su Sea il processo di quotazione si era interrotto un anno fa, quindi si deve aggiornare in Consob il prospetto dell’azienda con i risultati dell’ultima semestrale.

Si guarda a inizio dicembre, al giorno dello sbarco in Piazza Affari con circa 300 milioni di azioni (250 milioni attuali, il resto dovrebbero essere date dall’aumento di capitale), si inizia a costruire tutta l’operazione che vale circa 300 milioni di euro: soldi che entreranno nelle casse di Sea, tranne una quota compresa tra 50 e 120 milioni per il Comune, che dovrebbe cedere tra il 5 e il 10 per cento delle sue azioni reali. Per questo dovrà partire al più presto il roadshow presso gli investitori internazionali che potrebbero essere interessati ad entrare e/o ad acquistare anche Serravalle. Per quest’ultima, con oltre il 70 per cento del capitale azionario in vendita (il 18,6 per cento del Comune ma soprattutto il 52,9 per cento di Asam, la cassaforte di Palazzo Isimbardi) si sta lavorando su un bando da aprire ai primi di ottobre e chiudere dopo due mesi.

Decisioni che, però, devono prima passare dai rispettivi consigli, per diventare operative. Per questo nei primi giorni della settimana i capigruppo di maggioranza e opposizione di Provincia e Comune (posizioni alternate, tra centrosinistra e centrodestra) fisseranno una riunione plenaria per trovare un accordo di massima: solo così si potrà poi andare in aula, per le votazioni, senza impantanarsi in sedute interminabili. L’obiettivo è di portare in Consiglio comunale, nella settimana del 20 settembre, una delibera congiunta su Sea e Serravalle, con parti in comune con la delibera che approderà in Consiglio provinciale, 'infilandola' tra le sedute dedicate al Piano di Zona e all’assestamento di bilancio, che hanno scadenze tassative a fine mese. Bisogna contare nella concordia, perché tutto fili liscio.

Ma in Provincia il vicecapogruppo pd Roberto Caputo avverte che «un’operazione di questo genere non può passare come un semplice atto burocratico. La politica svolga il proprio compito», dice, mentre la capogruppo del suo partito a Palazzo Marino, Carmela Rozza, invita «tutte le forze politiche a riconoscere il valore di questa operazione». Il consigliere Pdl Riccardo De Corato chiede al sindaco «quando verrà indetto il referendum che aveva annunciato nel caso in cui il Comune non fosse riuscito a mantenere il 50,1 per cento di Sea». Assertivo il presidente del Consiglio comunale Basilio Rizzo: «Per me il referendum resta necessario».

(09 settembre 2012)