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Sono pedone da circa un quarto di secolo, per cui dovrei essere una sostenitrice di tutti quei provvedimenti che favoriscono i pedoni. Invece, mi trovo nella paradossale condizione di non poter difendere i provvedimenti che le amministrazioni prendono per eliminare il traffico dalle strade. Perché? Perché la riduzione del traffico privato, per la riduzione dell'inquinamento atmosferico e acustico, non coincide con l'aumento dell'offerta del trasortopubblico e spesso è semplicemente strumentale a giustificare la richiesta di finanziamenti, fondi europei, per installare sistemi di controllo dei varchi nelle ZTL, di acquisto di nuovi mezzi su gomma o filobus, e questo sarebbe un bene, e ad aprire cantieri di linee metropolitane e parcheggi, non di rapida realizzazione per l'enorme costo. Una sorta di cavallo di troia, in quanto si anticipano gli obiettivi, ztl e pedonalizzazioni, prima ancora di realizzare sistemi alternativi di mobilità, per cui si resta immobili. Così sta avvenendo a Napoli, città in cui si è pedonalizzata una strada del lungomare per circa sei Km, costringendo il traffico nelle strade limitrofe divenute camere a gas. Tutto ciò per installare telecamere di controllo di una vasta ztl, a sostegno della pedonalizzazione, con una spesa di 25 milioni di euro, mentre si riducono le linee di trasporto per i tagli alla spesa pubblica e le strade alternative sono interessate da invasivi cantieri della metropolitana, che si sta costruendo dal 1975 e mai si finisce! Se la mobilità è sostenibile, deve pur consentire gli spostamenti, altrimenti è immobilità e costrizione!
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