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Inviato da avatar Paolo Basso Ricci il 03-07-2012 alle 22:59

Credo che qualsiasi commento sull'ottima natura del documento di Stefano Rolando sia inutile. Tuttavia avrei una domanda da porre all'autore ed alcune considerazioni da aggiungere a questa serie di spunti già elencati dal signor Rolando.

La domada per l'autore è la seguente: dall'intestazione del documento si evince che il testo è stato scritto per conto della Società Umanitaria, Fondazione G. Brodolini. Si tratta di una relazione introduttiva, come indicato nel sottotitolo. Ma introduttiva a cosa? Ci sono altre considerazioni e spunti che sono emersi successivamente al 26 giugno in seno alla Fondazione Brodolini a proposito del bilancio del primo anno della giunta Pisapia?

Entro ora nel merito del testo, non potendo fare a meno di farmi due domande:

  • uno dei punti salienti dell'amministrazione attuale, citato direttamente da Pisapia, riguarda l'aver trovato "una rilevante soluzione per senza tetto". Devo dire che questa soluzione mi sfugge.... qualcuno saprebbe indirizzarmi?
  • Un altro punto chiave di quest'anno di amministrazione Pisapia, sempre citato da lui in persona, è rappresentato da una più spiccata "attenzione alle periferie". Cosa intendeva dire Pisapia? Cosa significa per lui aver rivolto attenzione alle periferie?

Entrando nel merito degli ottimi spunti di discussione forniti dal signor Rolando nell'ambito delle questioni che riguardano un bilancio qualitativo della giunta, vorrei aggiungere qualche altro spunto di riflessione:

Più democrazia: il procedimento del riesame delle osservazioni (quante?! un'opera immane...) per l'approvazione del PGT è stata una procedura esemplare nell'ambito della democrazia partecipata. Credo, pero', che dovrebbe essere normale per il Comune consultare e prendere in considerazione seriamente le opposizioni che i cittadini fanno, non solo in ambito urbanistico, ma anche in quello puramente amministrativo. Moltissimi cittadini sono attivi in molti settori politici e gestionali, avendo anche un buon livello di preparazione specifico. Sarebbe corretto creare dei tavoli di discussione, prevalentemente online, su tutti gli argomenti più sensibili e che tocchino direttamente la vita quotidiana dei milanesi. PartecipaMi ne è già un esempio eccellente. Lavoriamo affinché il senso civico e la democrazia partecipativa si radichi nelle nostre abitudini: che l'amministrazione abbia il coraggio di chiedere l'opinione del cittadino anche quando questa è scomoda. Sono sicuro che si creerebbero i presupposti per una ripercussione indiretta, anche in termini economici, per la vita della città. La rete ha un potenziale enorme: potremmo essere tra i primi in Italia a sfruttarla. La rete per le discussioni, la rete per decisioni. In questa realtà, i feedback della nuova amministrazione, un'amministrazione 2.0, devono essere lo strumento di comunicazione più importante.

Più gerarchia: ottima la rettifica delle impostazioni riguardo alla gestione del patrimonio della città. Il Comune dovrebbe tornare ad essere un attore attivo nel panorama immobiliare. Promuovere e finanziare immobili, investire e creare fonti permanenti di entrata. Vedere l'architettura, l'arte e la cultura indipendente come sviluppo di nuove attività che portano ricchezza alla città. Risposte alle dinamiche della ripresa: fondamentale deve essere l'introduzione di una sistematicità  nella raccolta e nell'analisi dei dati statistici. Solo conoscendo il passato, possiamo capire e migliorare il futuro. Mettiamo questi dati online e chiediamo ai cittadini di prenderne conoscenza e di aiutare il comune a trovare delle soluzioni.

Capacità di attrazione della città: a Milano esistono migliaia di associazioni, comitati ed iniziative che potrebbero creare la base per una rinnovata capacità attrattiva della città. Una capacità attrattiva che dovrà essere strutturale, non passeggera. Creare un registro delle associazioni, aiutandole a mettersi in contatto tra di loro e con l'amministrazione, farebbe restare il Comune "giovane". Le idee nascono a centinaia ogni giorno, ma se non c'è nessuno pronto a raccoglierle e capace a valorizzarle, svaniscono. Il Comune dovrebbe farsi garante di tutta questa richezza creativa che inevitabilemte una citta come Milano sprigiona. Valorizziamo le idee, le associazioni, i gruppi di discussione: una città dinamica è una città attrattiva.

Una nuova classe dirigente per l'amministrazione: una nuova classe dirigente si sta già craeando, sulla rete, nelle discussioni, in seno alle associazioni e anche su partecipaMi. Basta guardare fuori dalla finestra per accorgersene. Il Comune deve assolutamene cogliere questa occasione per rinnovare la classe dirigente. Non si faccia scappare sotto il naso la migliore opportunità che potrebbe capitarle per fare di Milano il nuovo palcoscenico italiano della Politica.

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