Laura Del Puppo

Perché mi candido

Mi chiamo Laura Del Puppo, ho 34 anni e vivo il quartiere “Vigentino e Quintosole” praticamente dalla nascita, a parte una breve parentesi nell’hinterland. Sono impiegata in una società di Milano in cui mi occupo di controllo costi dei nuovi investimenti e sono laureanda al corso serale in Economia e Gestione Aziendale c/o Università Cattolica del Sacro Cuore. In passato sono stata volontaria di un’associazione che si occupava di organizzare attività per il tempo libero di alcuni ragazzi portatori di handicap al Gratosoglio, poi ho svolto attività di volontariato in Croce Verde APM di Corsico, purtroppo ho dovuto lasciare per iscrivermi all’università. La mia famiglia ha gestito prima la Coop Pedrazzini in via Quintosole e poi una decina d’anni fa il Circolo Arci Pessina di Chiaravalle. Il contatto con il pubblico, la vita di ogni giorno, la curiosità, la convinzione che le cose pubbliche debbano essere tutelate e che le tasse si pagano più volentieri se si hanno in cambio dei servizi mi hanno spinto a provare a scendere in campo per dare un aiuto concreto nella nostra zona così trascurata dall’amministrazione comunale di Centro – Destra in questi ultimi 20 anni. Per Quintosole bisogna battersi sicuramente per avere dei servizi adeguati: la strada Ripamonti che da decenni ormai dovrebbe essere allargata ma rimane sempre la stessa, le fognature che mancano e per le quali ci è stato raccontato sarebbero iniziati i lavori dal 15 aprile, la viabilità all’interno del Borgo, la necessità di avere marciapiedi e anche qualche servizio in più per gli anziani e per i bambini, una pista ciclabile di collegamento con Milano e con Opera, il prolungamento della linea 24 almeno fino a Noverasco con corsia dedicata, non da ultimo, e forse al primo posto, dobbiamo batterci affinchè non facciano l’inceneritore! Per la zona Ripamonti - Broni - Chiaravalle c’è bisogno di rendere disponibile tutto il verde che ci circonda ai cittadini, servirebbe un parco degno di questo nome, aree per i cani, più sicurezza per le donne che devono essere libere di rientrare a casa la sera, e per le ex aree industriali dovremo cercare di non avere solo palazzoni e cemento ma aree da vivere. La cosa più sconcertante è che la zona è cresciuta, è cambiata e gli spazi, la scuola, tutto è rimasto come ad inizio anni 80 quando alle elementari in Wolf Ferrari ci andavo io. Se verrò eletta proverò ad impegnarmi per far si che il Consiglio di Zona 5 sia più vicino ai cittadini ed ai problemi di ogni giorno.