Materiale
Informativo
10 mesi fa
2 consensi
Segnala Segnala come rilevante - Segnalato rilevante da 2 persone.

Bisognerebbe non leggere più la cronaca (nera) di Milano.

Aprire un qualsiasi contenitore web d’informazione, significa catapultarsi in una realtà cittadina che difficilmente si riesce ad associare alla nostra Milano.

Qualsiasi contenuto video, ci presenta una realtà che non cambia da quella di Algeri o Il Cairo o comunque una città del nord Africa. Si potranno fare evidenti differenze nella pulizia delle strade cosi come in certe parti del Centro Città, ma per il resto è Magreb e non quello sano, quello delle banlieue parigine, enclave di figure insanabili, roccaforti di degrado sociale e isolamento che sfocia nella rabbia delle 2° /3° generazioni non del tutto integrate ma anzi, in piena regressione, pronti a vivere realtà parallele su Tik Tok o Istagram o Facebook se non altre piattaforme in cui non esiste un filtro se non nei confronti di certi argomenti (non scolastici) e dove si diffonde il verbo della sopraffazione e della furberia ai danni dei poveri cittadini e dei loro quartieri e beni. Dunque un paese della cuccagna in cui far man bassa finché si può.

Se le banlieue parigine sommano le mancanze di svariate repubbliche francesi in cui certo, l’integrazione era una leggenda metropolitana, quelle italiane forse hanno ancora margini ma siamo vicini al punto di non ritorno, poiché la gestione dei fenomeni migratori, peraltro notevolmente differenti secondo le etnie, viene sempre più appaltata al 3° settore o associazioni di volontariato che sempre meno risultano preparate, talvolta totalmente mancanti e incapaci a gestire certe realtà talmente pesanti da risultare quasi leggendarie se non totalmente inverosimili agli occhi di un occidentale, di mondi in cui dormire per terra è una normalità, abusare del più debole è un atto di sopravvivenza, girare armati idem, rubare ai ricchi (in questo caso qualsiasi cittadino milanese risulta esserlo), usare i luoghi pubblici come orinatoi, usare uno zampillo d’acqua come doccia e lavaggio generale.

Ma c’è anche altro che si sta insinuando pericolosamente, l’affermazione sul web tramite atti e fatti che esaltano il sopruso, la legge del più forte e al totale dissenso delle regole, passate come limite all’esistere, ad essere qualcosa.

Ho fatto un esercizio, ho preso lo smartphone di mio figlio adolescente e, non cambiando il profilo, ho avuto accesso a quei canali generalmente frequentati da gente della sua età, dunque proposte dagli algoritmi in linea con quelle che erano le sue frequentazioni web, quelle di un normale adolescente che apre un social senza meta.

Sono certamente disarmato non avendo un sistema immunitario né un linguaggio appropriato, per entrare in quelle realtà parallele fatte di milioni di visualizzazioni o quasi. L’essere "boomer" in pratica il giovane degli anni 80, mi dà tuttavia una certa spavalderia e dunque ho provato ad immergermi in certi torrenti spesso pieni d’immondizia anche solo per sporcarmi le mani in modo da toccare con una certa tangibilità quella nuova specie di produttori di contenuti (si chiamano cosi).

Credo si debba davvero intervenire, credo siamo arrivati al limite. Quando quella bravata non è più un atto che finisce perché immortalato dal web, ma diventa persino virale, il confine tra lecito e illecito dove va a finire? Dove un limite? Semplice: non esiste, perché oramai anche la pornografia risulta paradossale poiché morbosamente velata, spesso accennata ipocritamente e, purtroppo, inesorabilmente proposta da ragazzette poco più che adolescenti, che guadagnano migliaia di euro mostrando le mutande (questo è). Si dirà. A domanda offerta, fin troppo facile declinare cosi. Non è moralismo bigotto ma semplicemente decenza e rispetto per la donna e per queste future donne le quali, cosa potranno insegnare come valori alla società che le vedrà protagoniste? Si dirà: mali di gioventù come abbiam fatto tutti, io credo di no, non si può neanche fare un paragone quando si parla di 1 milione di click che generano guadagni mensili indecenti e tuttavia legittimi (nessun crimine nell’essere genericamente creatori di contenuti anche se semplicemente si mostrano le mutande). Queste cose si vedono semplicemente scorrendo i contenuti senza meta, i quali vengono proposti dagli algoritmi certo alla ricerca di un target che ti catturi. Ma le mutande passino, non sono certo questo il male o almeno non il peggior male se pur dipende dai punti di vista.

Dilagante è invece la violenza e gli atti che un tempo erano bravate, oggi sono veri e propri atti criminali, distruzione per un like, generatori di miti negativi e come si dice: di fighi pantegana che passano il loro tempo a bestemmiare, picchiare e soggiogare ragazzine appena sopra i 15 anni anche con gesti e domande imbarazzati, per le quali non esistono più limiti di decenza anche adolescenziale o riprendere e documentare i mestieri più insani come quello che pubblica le tecniche usate per cambiare in 5 minuti il tamburo di un portone per 50 euro, a favore di uno che occupa un appartamento, dando anche informazioni per restare lì oltre le 48 ore, quando scatta l’impossibilità di essere buttati fuori dal proprietario specie se ci sono minori in casa. Ci sono persone che su queste cose ci campano.

Sullo sfondo una Milano impaurita che resta a guardare gli scempi del venerdì e del sabato sera, che accetta ondante di ragazzetti abituati già nel loro paese di provenienza a difendersi fin da piccoli e approfittare di qualsiasi occasione dalla quale trarre un vantaggio, anche solo fosse per un video su tik tok in cui si spaccano panchine, auto, tavoli, si picchia qualcuno con i cocci di bottiglia o si ruba con destrezza un bancomat o in autobus o in metro.

Se questa Milano è tale, allora si può dire che non riusciamo a gestire il fenomeno ed oggi appare improbabile che si possa evitare gli assalti di massa nei negozi firmati, come già avviene a Parigi e altre città del mondo e una totale paura ad uscire, cosa che certo cercano di inculcare queste bande anche improvvisate talvolta, tuttavia abili e abituate ad operare in territori ostili, figuriamoci a Milano, dove addirittura trovano rifugio politico e sociale facendo semplicemente una narrazione e recitando la parte del povero ragazzo.

Allora che si vada nei loro territori, nelle loro città d’origine per capire quali siano le differenze tra un bravo ragazzo magrebino e questi personaggi arrivati chi sa da dove e chissà perché.

Che si vada la dove si possono apprendere conoscenze vere per capire come e cosa fare, non attraverso gli intermediatori culturali  che spesso sono persone giovani appena uscite da qualche università e dunque lontani anni luce da certe realtà. Solo pochi mediatori culturali vengono da quelle strade solcate dagli istinti della sopravvivenza.

Si parla spesso di ragazzini che fin dall’età primordiale, vengono messi sulla strada per capire come sviluppare tecniche di sopravvivenza anche solo per chiedere "bacschische", allora si capisce quanto sia lontana la possibilità di integrare, se non si fa prima un risanamento mentale e questo a spese di chi? Fatto da chi? Dalle Comunità in termini di sicurezza e decoro? Dai cittadini dei quartieri di periferia dove si ammassano dopo aver fatto scempio del benessere del centro città?

Io credo sia il momento di fare una riflessione seria e valutare se non conviene fermarsi, organizzarsi per fare accoglienza perché questa sia un valore aggiunto per la nostra Civiltà espressa dalle comunità di cittadini perbene che oggi pagano il prezzo più alto a favore di una politica e una economia dell’accoglienza in mano, credo, quanto meno, a chi poco importa delle conseguenze e dei danni collaterali o meglio; sacrificabili.

Gianluca Gennai

avatar Giulio Beltrami 10 mesi fa
0 consensi
Segnala Segnala come rilevante - Segnalato rilevante da 0 persone.
Convinto che il benessere di ogni organismo, anche sociale, dipenda dalla "capacità di integrare le differenze"(*) il problema dell' accoglienza é cronico, anche a Milano.  Questo, associato a quello...
avatar Gianluca Gennai 9 mesi fa
1 consensi
Segnala Segnala come rilevante - Segnalato rilevante da 2 persone.
Sì Giulio... La tua visione la capisco. Tuttavia c’è una base di partenza che non è in grado di reggere le differenze di concetto tra integrare educando o educare integrando. Purtroppo vedo con occhi che hanno...
avatar Giulio Beltrami 8 mesi fa
0 consensi
Segnala Segnala come rilevante - Segnalato rilevante da 0 persone.
Caro Gianluca, in prospettiva cerco di affrontare il problema sociale e politico dell'integrazione delle differenze, tra popoli e popolazioni, con HoloCity  "da villaggio globale a villaggi globalmente...
avatar Gianluca Gennai 9 mesi fa
2 consensi
Segnala Segnala come rilevante - Segnalato rilevante da 0 persone.
Grave o Greve? (Integrazione a Milano, minori non accompagnati e dintorni...) Si fa riferimento a diversi modi d’interpretare un disagio. Certe situazioni vengono spiegate come fenomeni del cambiamento...
avatar Gianluca Gennai 9 mesi fa
1 consensi
Segnala Segnala come rilevante - Segnalato rilevante da 0 persone.
LE BRIO' DEL SINDACO Il sindaco Giuseppe Sala parla del problema dei minori non accompagnati a Milano e lo fa dal suo pulpito social, "Buongiorno Milano", una finestra virtuale sulla città. La mattina si...
avatar Giulio Beltrami 8 mesi fa
0 consensi
Segnala Segnala come rilevante - Segnalato rilevante da 0 persone.
Anch'io sono contrario a esternalizzare al Terzo Settore attività pubbliche essenziali, come avviene scandalosamente per la sanità territoriale, di cui tutti si riempono la bocca, mentre il potere resta negli...
avatar Gianluca Gennai 9 mesi fa
0 consensi
Segnala Segnala come rilevante - Segnalato rilevante da 0 persone.
LA SVOLTA DEL SINDACO. Al margine di una iniziativa alla Bicocca, in una intervista rilasciata ai giornali, il Sindaco Sala compie la svolta e finalmente dichiara di approvare la linea severa proposta dal...