1 anno fa
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All'illustrissimo Prefetto: Dott. Renato Saccone

Al Sindaco di Milano: Dott. Giuseppe Sala

All'Assessore: Sig. Marco Granelli

Chiedo scusa per l'ardire, ma vorrei precisare che quanto scritto gode dell'immunità civica e nulla più. Il mio unico interesse è Milano e i suoi cittadini. In particolare i cittadini che non hanno di che difendersi.

Il Sindaco ha chiesto 500 agenti dunque oggi si può dire che ci sia una presa d’atto di quanto avvenga nelle strade e non solo, di Milano.

La Città oggi vive una fase bipolare, da una parte corre l'alta Finanza, l’economia del mattone o meglio detta il Real Estate, corre il settore del lusso e della moda, certamente i servizi, probabilmente i settori di tendenza, dall’altra la narrazione di una città sicura, inciampa nella cronaca giornaliera fatta di aggressioni alla stazione Centrale oramai sotto scacco, di stupri in vari luoghi, scippi, rapine, aggressioni, violenza di strada, risse, ma anche di criminalità alta come abbiamo potuto leggere di recente con i signori della droga in fortissima ascesa (soprattutto la cocaina). Certo, sono molti sotto processo o indagati ed è un successo, ma quanto ancora c’è di sommerso?

Dunque il problema è "ora e qui" o meglio detto: "hic et nunc" e non fra qualche mese, allora il punto è: possiamo tollerare una Milano che accolga i turisti estivi con queste situazioni in ballo? Possiamo tollerare che i cittadini siano messi sotto scacco giornalmente ora sulla metro, ora in strada, ora davanti al portone di casa? Possiamo tollerare che i nostri figli partano da casa per una birra e tornino (se tornano) pieni di lividi e senza cellulare, portafogli e derubati persino delle scarpe? Possiamo tollerare baby gang che malmenano ragazzini e non solo in nome della ferocia di appartenenza?

Io credo di no, allora la discussione è se sia il caso di adottare misure drastiche come l’utilizzo delle Forze Speciali a Milano, in attesa di una regolarizzazione dell’organico nella Polizia Municipale in fondo limitata per evidenti stati d’impreparazione per inesperienza e regole d’ingaggio. Probabilmente in questo i Vigili Urbani e i Vigilantes pavoneggiati da Regione Lombardia, potrebbero non risolvere. Serve gente di mestiere.

Servono i corpi speciali dei Carabinieri (io dico i Gis visto che sono qualificati come Pubblica Sicurezza) e della Polizia e se non disponibili, serve l’Esercito perché va dato un segnale molto forte a questa quota di delinquenza di strada e non. Non è il tempo delle mezze misure, Milano deve dimostrare di saper fare la cosa giusta, alla quale deve seguire anche la parte del cittadino, il quale avrà il suo bel da fare nel tenere gli occhi aperti per una certa ricaduta data da un contraccolpo che non tarderà, per certa legge: "causa/effetto". Ma non dovremmo avere paura di ritorsioni, Milano ha sempre dimostrato di sapersi assumere le proprie responsabilità.

La militarizzazione soft della Città, è certamente una cosa che tutti vorremo evitare, ma oggi è necessaria per troncare questa linea di microcriminalità che pare faccia parte di una strategia e ciò traspare da una continua ascesa anche mirata, a tratti organizzata. Sembra una destabilizzazione voluta. Aggiungiamoci anche i disordini sociali con varie manifestazioni di intolleranza a certe sedicenti derive politiche oltre che ecologiste radicalizzate, un "titre de journ" che lascia basiti anche rispetto all’inerzia dell’Assessore Granelli, seduto sullo scranno della sicurezza (o forse costretto a certe posizioni). Questa poltrona richiede competenze e non dovrebbe essere assegnata per quota politica o riverenza partitica, ma per competenze specifiche. Vorrei dire che sia una poltrona tecnica e non un contraltare alla Questura.

Allora il dictat dello status quo è che non va narrata una Milano insicura perché non giova al brand, da qui la fermezza irrazionale nel non voler adottare misure non convenzionali, peraltro necessariamente concertate con il Prefetto di Milano, il quale forse, ha una visione diversa da quella del Sindaco, Il Sindaco, quando opera come autorità locale di pubblica sicurezza, dipende funzionalmente dal Prefetto e dal Questore, certo il peso politico di Sala non è facile da gestire. Tuttavia, quando eccezionali esigenze di servizio lo richiedono, il Prefetto, o il Questore, in concerto con il Ministero dell’Interno, possono adottare misure particolarmente adatte alla bisogna, stando attenti a non urtare il buonismo e l’antimilitarismo di una certa sinistra, la quale finché non fosse toccata dalla mano del crimine, si godrebbe le serie su Netflix, magari anche qualche titolo sui giornali lanciando anatemi e inneggiando allo stato fascista/oscurantista visto che va di moda.

Ricordo che anche i partigiani quando ebbero da fare; fecero, la questione è proteggere i cittadini e gli interessi di Milano e uno Stato di diritto, e questo è un dovere di Stato che; secondo me, esula dalla Giunta e dalle politiche di tendenza (facile a dirsi ma difficile a farsi... Si sà).

Gianluca Gennai


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