Sull'abbattimento degli alberi a Milano

Penso che, più che necessari, questi abbattimenti siano funzionali; funzionali alla trasformazione urbanistica della città: il verde non genera profitto diretto, ma induce un costo di manutenzione.

Ad esempio, notate che, nei nuovi spazi pubblici, si preferisce una pavimentazione in cemento pseudo-travertino, piuttosto che con erba e piante.

Inoltre, ormai questo è assodato, gli spazi liberati del verde, possono essere riempiti di remunerativi palazzi.

Ma com'è possibile abbattare alberi in città?

Semplicemente, dichiarando di avere intenzione di piantarne 3 milioni in tutta la città metropolitana entro il 2030. In tal modo, si lava la coscienza di quei quattro elettori che credono ancora alle favole, votano e poi non s'informano più. Beata incoscienza!

Poi, come vada la piantumazione di quei 3 milioni di  arbusti, già ne ebbi a parlare qui ("FORESTAMI: ovvero, le promesse che il Comune fa a se stesso e che decide come rispettare"), aggiungendo che, nel frattempo, il Comune di Milano sta anche abbattendo alberi, laddove pianta gli arbusti di Forestami, come evidente dalla foto che allego (scattata nel Parco Cassinis, vicino via Sant'Arialdo, qualche giorno fa).

Ormai, non c'è più speranza.

Su 900 mila maggiorenni che abitano questa città, quanti pensa che si preoccupino di come venga amministrata?

A quanti abitanti, che risiedono vicino ad un parco, interessa effettivamente che questo venga spazzato via dal cemento? Quanti sono disposti a scendere in strada a manifestare questo dissenso?

Ormai, prese tra smartphone e netflix, penso che l'unico modo per smuovere le persone sia toccargli direttamente il portafogli (basta osservare che l'ultima e più rilevante protesta che ci è giunta, riguardava la raccolta firme per ritardare il bando dei diesel Euro5).

È certo che i cittadini hanno tutto da perdere dallo smantellamento delle aree verdi in città, ma i politici hanno ormai imparato a muoversi magistralmente in quell'area grigia, occupata solo dall'indifferenza della massa.

Basti pensare alla farsa del dibattito pubblico su San Siro, sfociato puntualmente in quanto già previsto dall'amministrazione comunale, nonostante le giustificate obiezioni di una miriade di associazioni territoriali e di semplici cittadini.

Infatti, anche quello non inciderà direttamente sulle tasche della maggioranza dei milanesi, che potranno godersi indisturbati il proprio smartphone ed il proprio abbonamento netflix.

Buon 2023, pieno di cemento per tutti!